In Italia è presente un profondo gender gap sia in termini di resilienza finanziaria, sia nell’emotività delle scelte.
Secondo l’OCSE, l’educazione finanziaria è un processo educativo che permette di migliorare la propria conoscenza di nozioni, servizi e prodotti, grazie ai quali è possibile incrementare il benessere economico personale.
Pertanto, più tale istruzione si diffonde, maggiore sarà l’impatto positivo sull’intera collettività del Paese, poiché i singoli individui avranno una capacità decisionale finanziaria migliore per contribuire all’incremento del welfare generale.
Ora vediamo a che punto siamo arrivati in Italia e quali sono le differenze tra donne e uomini riguardo l’alfabetizzazione finanziaria.
Educazione finanziaria femminile: alta alfabetizzazione, ma eccessiva emotività nelle decisioni
Secondo una ricerca condotta dalla Banca d’Italia, le donne dimostrano di essere in possesso di un buon livello di educazione finanziaria, ma peccano di eccessiva emotività e tale fattore è causato dalla maggior incertezza e fragilità economica rispetto agli uomini in merito ai seguenti tre ambiti:
- conoscenze finanziarie riguardanti le notizie utili e i concetti basilari da applicare quando sorge la necessità di prendere delle decisioni in materia economica;
- attitudine al risparmio di denaro per il lungo periodo, in modo da riuscire a portare a termine un progetto importante oppure affrontare una situazione d’emergenza economica, basti pensare alla mancata percezione di reddito per un determinato periodo;
- comportamenti finanziari da tenere nel breve e nel lungo termine.
Gran parte del pubblico femminile ha inoltre modificato le proprie scelte precedenti la diffusione del Coronavirus, tanto che molte donne dichiara sia di non aver elaborato alcun obiettivo a medio-lungo termine, sia di provare frequenti stati d’ansia per non saper arrivare alla fine del mese.
La consapevolezza dell’educazione finanziaria
In molti casi le donne hanno paura di mettersi in gioco dal punto di vista finanziario non perché hanno una conoscenza inferiore a quella degli uomini, ma perché maggiormente consapevoli di non essere abbastanza ferrate in materia.
Questo fenomeno genera una notevole problematica sociale, dato che una migliore educazione finanziaria gioverebbe all’intera comunità, poiché il più delle volte sono proprio le persone di sesso femminile a occuparsi dei genitori anziani, dei figli e dei familiari.
Dal punto di vista personale, sarebbero invece più capaci di scegliere gli investimenti più proficui, il mutuo più conveniente e il taglio delle spese superflue.
L’istruzione finanziaria italiana e delle altre nazioni
Facendo sempre riferimento alla ricerca condotta dalla Banca d’Italia, il livello di alfabetizzazione finanziaria nel nostro Paese risulta essere piuttosto basso rispetto agli altri, visto che si posiziona al venticinquesimo posto su ventisei Stati presi in considerazione, dopo Romania, Montenegro e Colombia.
Per tale ragione si consiglia di ampliare l’informazione, così da migliorare il benessere economico collettivo, a partire dai primi anni di scuola, in modo da fornire ai piccoli studenti delle nozioni che potranno sfruttare nel futuro.
Perché gli italiani hanno un basso livello di educazione finanziaria
Le cause del basso livello di educazione finanziaria negli italiani sono dovute solo allo scarso interesse sull’argomento, ma anche alla scarsa o nulla fiducia nei confronti di banche e similari.